home page  

 

L’isola di Serendippo

L’origine della serendipità

Di fronte alla punta estrema della penisola indiana si trova un'isola che ha cambiato almeno quattro volte nome nella sua storia. E' l'attuale Sri Lanka, fino a qualche anno fa nota come Ceylon e, nei tempi andati, come Serendip, italianizzato in Serendippo. Quest'ultima voce avrebbe radice nel sanscrito "Simhala", il nome più antico appunto dell'odierna Sri Lanka.

Che cosa c'entri l'isola di Ceylon con la capacità di scoprire cose per caso è presto detto. A coniare il termine serendipità fu Horace Walpole, il nobile e letterato inglese, grafomane e amante delle missive – i carteggi della sua corrispondenza sono raccolti in una ventina di cospicui volumi – che in una sua lettera datata 1754 indirizzata all'amico Horace Mann scrive di avere letto la novella dei tre princìpi di Serendippo e di essere rimasto colpito da come i protagonisti "durante il loro viaggio continuavano a fare scoperte, grazie al caso e alla loro sagacia, di cose che non stavano cercando. Per esempio uno di loro scoprì che un mulo cieco di un occhio era passato da poco lungo la medesima strada perché l'erba era stata brucata solo sul lato sinistro, sebbene da questa parte fosse peggiore che dall'altra. Ora capisci cosa intendo per serendipità?". "Devi ammettere che nessuna scoperta di una cosa che si sta cercando rientra in questa descrizione" conclude Walpole.

  

© 2000 by ZADIG srl, via Ampère 59, 20131 Milano
tel. +39 02 7526131   e-mail: segreteria@zadig.it